Teste di afferraggio a cuneo
Le teste a cuneo autostringenti, come suggerisce il nome, sfruttano le superfici inclinate dei propri morsetti per ottenere dalla forza di trazione una componente che serra il provino garantendone la presa. Il vantaggio di questo dispositivo è dato dalla comodità operativa di avere la forza di chiusura che aumenta con la trazione: è sufficiente fornire un minimo precarico per avere una prova a basso rischio di scivolamento (a patto che i morsetti siano idonei alla prova), oltre ad una buona velocità operativa e scarso rischio di errore (l’operatore non deve preoccuparsi di determinare la forza di chiusura delle teste).
Lo svantaggio più evidente è che questo tipo di teste non possono essere usate per forze con carichi alternati: alla riduzione, o peggio all’inversione della forza, ottengo un rilassamento dei morsetti che non serreranno più il provino, con il pericolo di svincolarlo completamente dall’afferraggio.
Un altro difetto consiste nell’incapacità di regolare o limitare lo sforzo sul provino, che potrebbe essere danneggiato dalla chiusura prima ancora di arrivare al punto di rottura per trazione, e nella maggiore difficoltà nel trattamento di campioni asimmetrici, che devono essere opportunamente spessorati per poter garantire l’assialità dello sforzo.
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